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Le conseguenze del 22 Settembre.

INTRODUZIONE

Il decreto del 22 settembre 2023, che ha inserito le “preparazioni ad uso orale di cannabidiolo (CBD) ottenuto da estratti di cannabis” nella tabella dei medicinali contenuta nel testo unico sugli stupefacenti, ha comportato numerose conseguenze sia per i consumatori che per i commercianti.

In questo articolo cercheremo di analizzare e fare chiarezza sulla situazione dell’olio di cbd in Italia, buona lettura!

CONSEGUENZE PER I CONSUMATORI

Per i consumatori di olio di CBD, la prima importante conseguenza è stata proprio la difficoltà nel reperire dell’olio di CBD. La legge ha imposto che la vendita del CBD debba essere effettuata esclusivamente da farmacie sotto prescrizione medica.

Tuttavia ad oggi molte farmacie non sono ancora attrezzate per la vendita di olio di CBD e spesso non hanno le conoscenze necessarie per fornire informazioni ai consumatori.

A tal proposito, vogliamo riportare la testimonianza di un nostro cliente abituale, lo chiameremo Mario per privacy: “Adesso cosa devo fare? Devo chiedere al medico? E se il mio medico non dovesse prescrivere l’olio? Non so più a chi rivolgermi, fino ad oggi ho sempre acquistato l’olio di CBD in negozi specializzati come il vostro, ma adesso mi sento spiazzato e non so come fare per trovare il prodotto di cui ho bisogno”.

La testimonianza del signor Mario è solo una delle tante che abbiamo ricevuto nell’ultimo mese, da clienti che non sanno più a chi rivolgersi per trovare un prodotto di cui hanno bisogno. 

In generale, il decreto che ha inserito le preparazioni di CBD ad uso orale nella tabella dei medicinali ha creato molte difficoltà per i consumatori, causando molta confusione e disorientamento e, di conseguenza, un enorme aumento della disinformazione. 

Tuttavia, noi come venditori continuiamo a cercare di supportare i nostri clienti, nonostante le difficoltà. Speriamo che l’attuale fase di incertezza si risolva presto e che i consumatori possano nuovamente avere accesso a tutti i prodotti a base di CBD di cui hanno bisogno. (leggi qui per scoprire gli usi e i benefici dell’olio di CBD)

CONSEGUENZE PER I COMMERCIANTI

Per noi commercianti, invece, le percussioni sono state molto gravi. 

La principale conseguenza è stata la confusione che la nuova normativa ha creato sulla commercializzazione del CBD. Spesso le forze dell’ordine si sono basate su notizie giornalistiche che confondono il CBD ad uso orale con altri prodotti, sequestrando indiscriminatamente qualsiasi cosa, anche infiorescenze.

Alcune aziende sono state sottoposte a sequestri di prodotti e sono finite sotto processo per detenzione e spaccio di stupefacenti, causando danni economici e psicologici non indifferenti. Questa nuova normativa ha rappresentato un ulteriore ostacolo per il mercato del CBD, che già stava cercando di trovare una regolamentazione adeguata in cui operare. Tuttavia, la situazione attuale ha creato molta confusione e difficoltà per i commercianti.

ULTIME NOTIZIE: Il Tar del Lazio boccia il decreto del governo sui derivati della cannabis light.

Il Tar del Lazio ha respinto il decreto ministeriale del 7 agosto scorso, che aveva vietato la vendita di prodotti a base di cannabidiolo per uso orale, inserendoli nella tabella dei medicinali. La decisione è arrivata in seguito al ricorso presentato dall’associazione Imprenditori Canapa Italia (ICI) il 3 ottobre e ha concesso la sospensione del decreto, consentendo nuovamente il commercio di questi prodotti al pubblico.

Il tribunale amministrativo ha stabilito che il decreto è inefficace fino alla camera di consiglio fissata per il 24 ottobre. Ci auguriamo che presto ci sia maggiore chiarezza sulla normativa in modo che tutti i commercianti possano operare in modo trasparente e in linea con la legge.